Parassiti intestinali - quali i sintomi e come curarci?
Cura dell'igiene personale, dell'ambiente in cui viviamo e del cibo che ingeriamo ha estinto la pratica di porre in essere terapie vermifughe. Ciò non è avvenuto in alcune parti del mondo dove è di uso comune provvedere alla sverminazione di adulti e bambini almeno una volta all'anno.
Anche le nostre nonne sapevano come curare dai parassiti intestinali, con infusi ed erbe, sia noi adulti che i bambini, anzi, molto spesso adottavano una profilassi periodica di sverminazione.
Certo, abitudini alimentari ed igiene personale sono cambiati molto negli ultimi 50 anni, ma i parassiti sono comunque un problema diffuso, soprattutto nei più piccoli che ingenuamente portano le mani alla bocca senza che siano state adeguatamente pulite. Ma va ricordato che i parassiti intestinali penetrano nell'organismo attraverso l'ingestione di cibi crudi, poco cotti (soprattutto le carni) o non adeguatamente lavati (verdure).
Ma come capire se noi o il nostro bambino abbiamo degli ospiti indesiderati nel pancino?
Spesso i disturbi possono essere scambiati per patologie più diffuse o semplicemente per un po' di indisposizione gastrica.
Possono manifestarsi con prurito anale, nausea, vomito, coliti, costipazione o diarrea fino alla dissenteria. I disturbi tuttavia non sono solamente fisici ma anche una maggiore irritabilità, agitazione, iperattività e difficoltà a dormire possono essere dei campanelli d'allarme per farci capire che noi e il nostro bimbo abbiamo qualche cosa che non và.
Fortunatamente al giorno d'oggi esistono diversi preparati per una efficace terapia antiparassitaria.
Al fine di ottenere il massimo risultato e non avere ricadute, per via delle uova dell'ospite non ancora schiuse all'atto del primo ciclo di trattamento, la terapia dovrà durare 20 giorni, ed essere ripetuta una seconda volta dopo una pausa di 10 giorni.